L’introduzione della tesi è un elemento molto importante nell’elaborato. Infatti, è il contenuto che la commissione di laurea leggerà per farsi un’idea del contenuto della tesi. Per questo motivo in questo articolo ti lasciamo qualche consiglio su quando scrivere l’introduzione della tesi, come strutturarla correttamente ed infine cosa fare e cosa non fare per lasciare fin da subito un’ottima impressione. Iniziamo!
Scrivere una prima versione dell’introduzione all’inizio del percorso è utile per chiarire le idee. Ti aiuta a definire:
il tema centrale della tua tesi,
l’obiettivo che intendi raggiungere,
e l’approccio metodologico che pensi di adottare.
Non deve essere perfetta: considera questa bozza una guida, un punto di riferimento da aggiornare in corso d’opera.
Personalmente, preferiamo utilizzare come scheletro della tesi la struttura dell’indice, e scrivere direttamente l’introduzione tesi e le conclusioni alla fine.
L’introduzione sta all’inizio, ma va scritta alla fine!
La versione finale dell’introduzione deve essere scritta alla fine, quando il lavoro è completo. Del resto, solo in questo momento avrai una visione chiara e coerente dell’intero elaborato e potrai:
evitare ripetizioni o incongruenze,
essere preciso nella descrizione della struttura dei capitoli,
perfezionare linguaggio e contenuto.
Un’introduzione di tesi ben fatta non è solo una presentazione dell’argomento. Deve rispondere in modo chiaro e sintetico a queste 5 domande fondamentali:
Inquadra l’argomento nel suo contesto. Spiega:
di che tema si tratta,
perché è attuale o rilevante,
quali sono i riferimenti teorici o storici principali.
Argomenta la scelta del tema. Puoi evidenziare:
la sua rilevanza scientifica,
l’utilità pratica o culturale,
eventuali problematiche sociali connesse.
Definisci con precisione cosa intendi dimostrare, analizzare o approfondire. Un obiettivo chiaro guida la lettura e mostra la direzione della tua ricerca.
Descrivi in poche righe il tuo approccio metodologico:
qualitativo o quantitativo,
sperimentale, descrittivo, comparativo, ecc.
Questo aiuta il lettore a comprendere come hai condotto il lavoro.
Chiudi l’introduzione con una breve panoramica dei capitoli, spiegando:
cosa viene trattato in ciascun capitolo,
come la struttura sostiene l’obiettivo della ricerca.
“La presente tesi analizza l’impatto dei social media sulla partecipazione politica dei giovani in Italia. A partire da una rassegna teorica sui concetti di cittadinanza digitale e attivismo online, il lavoro si propone di verificare, attraverso un’indagine quantitativa, la correlazione tra utilizzo dei social e interesse per la politica. La ricerca utilizza un questionario somministrato a un campione di studenti universitari italiani. Il lavoro è articolato in quattro capitoli: il primo fornisce il quadro teorico, il secondo illustra la metodologia, il terzo presenta i risultati e il quarto propone una discussione critica degli stessi.”
L’introduzione, come abbiamo già visto per il discorso di laurea, deve rispondere alle 5W + H: chi, cosa, quando, dove, perché + come.
Puoi inserire una frase famosa all’inizio o alla fine, per cogliere meglio l’attenzione del lettore.
L’ordine delle pagine che ti suggeriamo è: frontespizio – dedica– indice e a seguire introduzione o abstract.
Sii chiaro e sintetico: evita frasi troppo lunghe o giri di parole.
Una o due pagine sono sufficienti: vai dritto al punto.
Usa un linguaggio formale, ma accessibile.
Evita anticipazioni inutili: riserva i dettagli per i capitoli.
Rileggi con attenzione: l’introduzione deve essere impeccabile dal punto di vista grammaticale e logico.
L’introduzione della tesi è il tuo primo messaggio al lettore. Deve informare, orientare e incuriosire, senza svelare tutto. Prenditi il tempo per scriverla bene, anche più volte se serve. Una buona introduzione è il primo passo verso una tesi di successo.
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