La Fracci, così tutti la conoscevano a Milano, la città che le ha dato i natali e l’ha vista protagonista assoluta della scena artistica. Nel 1981 il New York Times la definì “prima ballerina assoluta” e non c’è dubbio che la sua interpretazione di Giselle sia stata indimenticabile, iconica e imitata dalle più grandi étoile della danza che l’hanno succeduta. Si dice che il pubblico meno avvezzo a questo tipo di spettacolo, si ricordi bene soltanto l’apertura e il finale di un balletto. Se così fosse, e spesso lo è, è importante che un danzatore o una danzatrice si concentrino sugli ingressi e sulle pose finali. La copertina è l’ouverture della tua tesi di Laurea e anche il nostro servizio online non vuole trascurare questo aspetto “di facciata”. Nella danza, come si ottengono linee e tecnica perfette, senza dimenticare l’emotività richiesta dalla disciplina artistica? La trasmissione di una storia, un ideale, un sentimento attraverso il solo, armonico gesto corporeo? Per Carla Fracci non fu semplice: entrata alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano a soli 10 anni, vi si diplomò a 18, ma i primi anni non furono per niente in discesa, perché aveva nostalgia di casa e non si impegnava quanto avrebbe potuto in virtù delle sue qualità innate. Dopo l’incontro con Margot Fonteyn, la sua prospettiva cambiò completamente e iniziò la sua sfolgorante carriera, che la portò a danzare nei più importanti teatri del mondo: Londra, Stoccarda, Stoccolma, New York. Perfetta nei ruoli più drammatici e romantici come appunto Giselle, Giulietta, Coppélia. Attiva anche negli ultimi anni della sua vita in difesa della cultura e dell’arte, strumenti necessari per la crescita di un Paese e per la ricerca della libertà individuale. Paladina della perseveranza, qualità indispensabile da affiancare al talento, che seppur per la danza deve essere innato, va coltivato e affiancato da un lavoro costante e ripetitivo. Anche il conseguimento della Laurea è il connubio perfetto tra attitudini personali e tenacia ed è per questo che l’aspetto esteriore della tesi deve andare di pari passo con la struttura e il contenuto, al fine di ottenere un risultato completo e serio in tutte le sue parti.